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Trento, 22 settembre 2011
DifficoltÀ per il rifornimento di gas per autotrazione
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

L’impiego di gas metano e di gpl per autotrazione offre molti vantaggi sia per l’ambiente sia per l’utente. Le emissioni di gas inquinanti sono molto più contenute rispetto ad altri combustibili quali benzina o gasolio. Lo stesso si può dire per quanto riguarda i costi: a parità di Km percorsi il gas metano ed il gpl costano sensibilmente meno sia del gasolio che della benzina.

Le case automobilistiche da anni ormai producono veicoli alimentati a gas metano e gpl e con costi accessibili – in parte sostenuti da Stato e/o Provincia -  è possibile riconvertire veicoli in circolazione ora alimentati a benzina. Ciò che tuttavia rende ancora poco appetibile l’automobile alimentata a gas metano o gpl  è la difficoltà di rifornimento del combustibile. In Provincia funzionano pochissimi distributori  per il metano – concentrati per lo più in Val d’Adige – e pochi distributori per gpl, forse anche per il motivo che  i gestori considerano poco remunerativa l’erogazione di questi combustibili.

La Provincia ha reso possibile da alcuni anni – per i possessori di auto alimentate a gas metano -  l’installazione a domicilio di un apposito sistema per il riempimento del serbatoio, una opzione interessante, ma limitata a chi fa un uso del veicolo su brevi tragitti urbani e non corre il rischio di trovarsi lontano da casa con il serbatoio vuoto. Peraltro il tempo di ricarica non è rapidissimo; ciò comporta che l’autovettura rimanga inutilizzabile molto più a lungo del tempo che richiede la ricarica presso un distributore.

La situazione di scarsità di distributori è a dir poco paradossale se si considera che da diversi anni la stessa Provincia sostiene l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e se si pensa a quanto ormai il gas metano sia diffuso anche in molte valli, così come sono ormai molte le utenze civili o produttive alimentate a gas per mezzo dei bomboloni e che sono quasi una trentina le società pubbliche che operano nel campo della distribuzione di prodotti energetici (fra i quali, ma non solo, ovviamente, il gas metano), mentre sarebbe probabilmente possibile, da parte di queste aziende pubbliche, anche attraverso forme consorziate, realizzare un numero sufficiente di punti di distribuzione per rendere appetibile l’acquisto di autoveicoli alimentati a gas metano e gpl.

In altre regioni si è ipotizzata ed in parte sperimentata la realizzazione di distributori di carburanti da parte di società di diretta emanazione della pubblica amministrazione locale. Forse si potrebbe immaginare anche in Trentino la costituzione di una società ad hoc, oppure il coinvolgimento di società in-house o controllate/partecipate dalla Provincia, che possono farsi promotrici della realizzazione e della gestione (oppure della realizzazione e del successivo affidamento ad esercenti qualificati) di impianti per la distribuzione di carburanti che possano prevedere la contestuale presenza dell’erogatore del gas metano, del gpl e, in prospettiva, della corrente elettrica (per alimentare le batterie delle auto plug-in) e dell’idrogeno. L’intervento della Provincia sarebbe auspicabile e giustificabile per una serie di motivi. La Provincia potrebbe infatti far valere, di più e meglio di quanto stiano facendo le grandi compagnie nazionali, le esigenze ambientali e socio-economiche alla base della scelta di carburanti meno dannosi e meno onerosi per le tasche dei cittadini e degli enti locali. Ed inoltre potrebbe prevedere una presenza più capillare ed omogenea di distributori sul territorio del Trentino, localizzando almeno un distributore di gas metano e gpl in ognuna delle comunità di valle, anche in quelle più periferiche.

Tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

1.  Quale sia esattamente la situazione in Provincia di Trento per quanto riguarda la  presenza di distributori di gas metano e di gpl per autotrazione.

2.  Se sia a conoscenza di interventi già programmati per la realizzazione – anche da parte degli attuali gestori della rete di punti di rifornimento di carburanti per autotrazione – di nuovi punti per la distribuzione di gas metano e gpl.

3.  Se – in assenza di interventi previsti e programmati di potenziamento della rete di distribuzione da parte dei gestori privati -  non ritenga opportuno stimolare le aziende pubbliche che già operano nella distribuzione e commercializzazione di prodotti energetici (in particolare del gas metano) ovvero non intenda promuovere direttamente o per il tramite di società in-house o partecipate dalla Provincia, affinché vengano realizzati nuovi ed ulteriori punti di rifornimento di gas metano e gpl  per autotrazione, consentendo così un più consistente impiego di questi combustibili meno inquinanti in alternativa alla benzina con un grande vantaggio, sia per l’ambiente sia per il consumatore.

4.  Se sia previsto un piano per la realizzazione di colonnine per l’erogazione di corrente elettrica al fine di alimentare le future auto elettriche.

5.  Se siano previsti e dove dei distributori per l’erogazione dell’idrogeno in aggiunta all’iniziativa della società Autobrennero  lungo l’autostrada A22.

Cons. Roberto Bombarda

 

     

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